Iodio e Selenio rappresentano due microelementi entrambi fondamentali per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea. A livello tiroideo, il Selenio e lo Iodio operano infatti in sinergia, per cui garantire sempre un apporto ottimale di questi due micronutrienti è fondamentale per mantenere una normale funzione tiroidea.
Lo Iodio in quanto componente strutturale degli ormoni tiroidei è fondamentale per garantirne la sintesi in quantità sufficienti e per prevenire eventuali aumenti del volume ghiandolare (Noduli e/o Gozzo).
A livello tiroideo la presenza di adeguate quantità di Selenio è invece necessaria per garantire l’attività di un gruppo molto importante di enzimi noti come Selenoproteine, il cui ruolo è quello di proteggere la tiroide dai danni indotti dai radicali liberi e di partecipare al metabolismo periferico degli ormoni tiroidei, catalizzando la conversione dell’ormone tiroideo inattivo (T4 -Tiroxina), nella sua forma biologicamente attiva (T3 -Triiodotironina).
La carenza di Selenio può dunque esacerbare alcuni degli effetti della carenza iodica. Questo accade perchè, quando l’apporto di Iodio è insufficiente, si assiste ad una diminuzione dei livelli sierici di ormoni tiroidei; la tiroide risponde a questa ipo-produzione aumentando la sintesi del TSH per forzare la tiroide a produrre più ormoni tiroidei. L’eccesso di TSH si traduce in un’iperstimolazione della ghiandola tiroidea e quindi in una sovrapproduzione di radicali liberi e in un aumento del volume ghiandolare. Se tuttavia il Selenio è disponibile in quantità sufficienti, l’attività degli enzimi selenio-dipendenti (Selenoproteine) è tale da garantire la neutralizzazione dei radicali prodotti in eccesso.
In caso di deficienza combinata Iodio/Selenio, l’eccesso di radicali liberi non viene compensato da un aumento dell’efficienza dei sistemi antiossidanti tiroidei, per cui i radicali in eccesso vanno ad attaccare le cellule tiroidee causandone la necrosi, con conseguente ingrossamento, fibrosi e ipofunzione ghiandolare.
La deficienza combinata Iodio/Selenio causa profonde alterazioni anche a carico del metabolismo periferico degli ormoni tiroidei. A livello periferico infatti la conversione dell’ormone tiroideo inattivo (T4) nell’ormone tiroideo biologicamente attivo (T3) viene operata da un gruppo di enzimi noti come Desiodasi che per funzionare necessitano del Selenio come cofattore.
In conclusione, questi dati dimostrano che il Selenio può svolgere un ruolo importante nel determinare la gravità dell’ipotiroidismo associato alla carenza iodica e che la carenza concomitante di Selenio può esacerbare l’ingrossamento ghiandolare (Noduli e/o Gozzo) e l’ipotiroidismo associato a carenza iodica.
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