Quando si lavora al pc, l’assunzione prolungata di posture scorrette, rischia di far emergere disturbi muscolari latenti o provocarne di nuovi. Il dolore cervicale, in particolare, è associato all’utilizzo del mouse per più di 2 ore, all’utilizzo del computer per più di 6 ore o a posizioni stressanti con l’aumento della flessione del collo/testa in avanti per più di un 1 ora senza regolari pause.
L’ipertono prolungato della muscolatura cervicale genera contratture che, nel tempo, creano tensioni e dolori localizzati tali da sfociare in episodi di Cefalea Tensiva anche importanti. La cefalea di tipo tensivo si manifesta con un dolore di tipo gravativo-costrittivo al capo (la tipica sensazione di “cerchio alla testa”), soventemente associato all’aumento del tono dei muscoli della regione testa/collo. A differenza dell’emicrania, il dolore si avverte su entrambi i lati della testa e tende a irradiarsi verso il collo e le spalle. Gli attacchi possono durare dai pochi minuti a giornate intere, e possono aumentare d’intensità e frequenza, evolvendo in una forma cronica.
Per cercare di tenere sotto controllo la sintomatologia (soprattutto dolorosa) generalmente, nella fase acuta, si ricorre all’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), salvo poi passare all’utilizzo di farmaci più “importanti” come miorilassanti e farmaci ad azione centrale (Benzodiazepine, Antidepressivi triciclici, SSRI, Analoghi del GABA, ecc..). Tuttavia, il ricorso a questi farmaci, oltre a garantire un’azione solo sul sintomo, è sconsigliato nel medio e lungo periodo, a causa della comparsa di effetti collaterali anche importanti (Gastrolesività, Sonnolenza, Capogiri, Tremori, Parestesie, Dipendenza, ecc…).
Attualmente l’approccio terapeutico più corretto sembra essere quello multidisciplinare, in cui alla terapia sintomatica e fisioterapica, si abbinano terapie di fondo, a scopo preventivo, basate sull’utilizzo di principi attivi naturali in grado di agire tanto sulle cause (fisiche e psichiche) che sulle conseguenze (sintomi).
Grazie al ruolo svolto nei meccanismi di regolazione della conduzione nervosa e in virtù delle sue note proprietà decontratturanti, il Magnesio può rivelarsi un valido ausilio nel trattamento degli episodi tensivi, alleviando la rigidità muscolare della regione testa-collo e controllando al contempo i sintomi di irritabilità ed ansia.
Per tenere sotto controllo la sintomatologia dolorosa, in luogo dei classici antinfiammatori, molto utile è il ricorso ad antinfiammatori di origine naturale quali ad esempio la Boswellia Serrata. Gli Acidi cheto-boswellici contenuti in questa pianta, inibendo selettivamente l’enzima 5-Lipossigenasi, e non le Ciclossigenasi come i FANS tradizionali, garantiscono l’azione antinfiammatoria, senza determinare in nessun caso gastrolesività. L’azione antinfiammatoria della Boswellia serrata risulta dunque particolarmente indicata per l’utilizzo sul lungo periodo, consentendo di ridurre l’utilizzo di antidolorifici al bisogno. All’azione antinfiammatoria si accompagna inoltre un’efficace azione anti-tensiva che rende la Boswellia serrata particolarmente indicata nel contrastare gli stati di tensione localizzati a livello della regione cervicale (Indicazione terapeutica riconosciuta dal Ministero della Salute).
Infine, per una gestione della componente emotiva che non si accompagni però ai tradizionali effetti collaterali associati ai farmaci ad azione centrale, particolarmente interessante risulta l’impiego dell’L-Triptofano. Quest’ultimo rappresenta il precursore di due importanti ormoni endogeni: la Serotonina e la Melatonina. Diversi studi suggeriscono che la Serotonina, nota anche come Ormone della felicità, oltre ad essere coinvolta nei meccanismi di regolazione del tono dell’umore, possa essere d’aiuto nell’alleviare le crisi di mal di testa, favorendo la costrizione dei vasi sanguigni intracranici, la cui dilatazione spesso si traduce in mal di testa ed emicrania. La Melatonina, anche nota come Ormone del sonno, agisce infine regolando il ritmo sonno/veglia e migliorando la qualità del riposo notturno.
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